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Fito Stip

Flaconi da 50 ml e da 100 ml

Per favorire il fisiologico transito intestinale SOLUZIONI IDROALCOLICHE: Aloe (succo concentrato) Carciofo (foglie)
Frangola (corteccia)
Senna (foglie)
SOLUZIONI GLICEROALCOLICHE:
Betula pubescens (gemme, amenti, radici)

Categoria:

Descrizione

FITO STIP
Per favorire il fisiologico transito intestinale

Soluzioni idroalcoliche (52% Vol) di:
Aloe barbadensis (succo concentrato)
Cynara scolymus (foglie)
Frangula alnus (corteccia)
Cassia angustifolia (foglie)
e di soluzione gliceralcolica di:
Betula pubescens (gemme, amenti, radici)

Secondo la tradizione erboristica, FITO STIP ha un’azione:
Antinfiammatoria
Digestiva
Coleretica
Colagogo
Lassativa

Indicazioni salutistiche:
Digestione lenta
Dispepsia
Malassorbimento
Stipsi
Abitudine ai lassativi

Indicazioni per l’assunzione: da 20 a 50 gocce 3 volte al dì.

Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute.

Maggiori informazioni

Aloe barbadensis (Aloe)

Famiglia

Liliaceae

Parti utilizzate

Succo concentrato

Caratteristiche

L’Aloe barbadensis, riceve il nome dalle isole Barbados ,dove fu introdotta nel 1956, proveniente dall’Africa, dov’era conosciuta come Aloe vera, o vera Aloe. Il nome, potrebbe derivare dall’arabo “aluah” che significa “lucido amaricante”, con allusione al sapore amaro del succo, oppure dal greco “als-alos”, perché la pianta vegeta in vicinanza del mare. Il suffisso “vera”, si aggiunse in tempi recenti, per determinare la specie “barbadensis” la prima delle tre specie apprezzate per le virtu’ terapeutiche.

L’Aloe, che ha almeno 3500 anni di storia, era conosciuta dagli egizi, dagli Indù e dai Sumeri.

La pianta d’Aloe, è coltivata in molte aree del pianeta e predilige i climi caldi e secchi.

Esistono piantagioni in Africa, in Australia, nell’America centrale, in Messico, in Russia, in Giappone ed anche in Europa meridionale. Attualmente, ne stanno sorgendo anche in Italia, ma a tutt’oggi, queste sono di dimensioni limitate.

Gli esclusivi metodi di coltivazione, raccolta, estrazione e stabilizzazione, dell’Aloe barbadensis, permettono di ottenere un succo, la cui consistenza è facilmente comparabile alla foglia fresca autentica.

La foglia di Aloe vera, è composta, da un gel interno chiamato parenchima, e da una cuticola verde molto coriacea che ne costituisce l’involucro esterno. Normalmente, la lavorazione consiste in una triturazione molto sottile della foglia intera, da cui si ottiene una polpa densa e verdastra, dal sapore molto amaro e dalla attività lassativa eccessiva, a causa della presenza di varie sostanze antrachinoniche, come Aloina ed acido Aloetico, localizzate nella parte esterna della foglia .

L’eliminazione di questi composti, si raggiunge grazie ad una particolare filtrazione, che trattiene le sostanze indesiderate.

C’è chi esegue la decorticazione a mano, anche se è un processo laborioso ed oneroso, ma necessario per ottenere un prodotto migliore.

Generalmente, le attività terapeutiche riconosciute e delle quali si trova un’ampia e autorevole letteratura, sono: cicatrizzante, riepitelizzante, antiedemigena, antinfiammatoria, analgesica, stimolante dei fibroblasti, antiossidante, radioprotettiva, adattogena e immunomodulante in vivo e nell’uomo, antibatterica, antimicotica e antivirale diretta ed indiretta in vitro e nell’animale, neurotropa e anti-aging.

La proprietà antiumorale diretta e indiretta, in vitro e nell’animale, si esplica inibendo le cellule tumorali, mentre la crescita delle cellule sane viene facilitata.

Altre ricerche condotte da scienziati russi, hanno dimostrato che l’Aloe barbadensis, accelera la guarigione dopo una tonsillectomia e di molti disturbi genitali femminili, riduce la congestione nasale ed aiuta i bambini che soffrono di enuresi notturna. Molte persone affette da reumatismi, hanno tratto giovamento bevendo un po’ di succo d’Aloe, tutti i giorni.

La psoriasi e l’eczema, sembrano rispondere positivamente al trattamento a base di Aloe, e l’applicazione di qusta pianta pare riduca le emorroidi e i disagi correlati.

L’Aloe barbadensis, è usata anche in Italia nei casi di ulcera peptica, nelle esofagiti, nelle mucositi da chemioterapici, nella colite ulcerosa, nelle difficoltà digestive (carenza di acidi gastrici) e nell’iperacidità. Inoltre, la grande quantità di componenti botanicamente attivi, fa del succo concentrato di Aloe, un ottimo elisir “disintossicante” e “ricostituente”, soprattutto nei cambi di stagione.

Infatti, una attività sinergica dei mucopolissacaridi nei confronti del sistema immunitario e degli antrachinoni ed enzimi sul fegato, vescica biliare e pancreas, genera una rapida disintossicazione energetica e fisica.

L’attività sul sistema immunitario dell’Aloe, è ben documentata. In particolare, questa pianta è in grado di stimolare il nostro organismo a produrre una maggiore quantità di sostanze immunoprotettive e di linfociti T helper.

Cynara scolymus (Carciofo)

Famiglia

Compositae

Parti utilizzate

Foglie

Caratteristiche

Il Carciofo, è una pianta largamente coltivata in Italia ed in tutto il bacino del Mediterraneo.

Essa manifesta molte proprietà, tra le quali:

azione coleretica sulla ghiandola epatica, associata a stimolazione degli epatociti;

azione sul metabolismo azotato, soprattutto dell’urea;

azione ipocolesterinemizzante molto marcata, che rende il carciofo un’arma preziosa nel trattamento delle ipercolesterolemie;

azione diuretica con aumento della concentrazione di urea, e, in genere delle sostanze azotate dell’urina.

azione antitossica

Relativamente alle proprietà diuretiche, i migliori risultati del Cynara scolymus, si sono ottenuti nelle epatopatie oliguriche e nei soggetti con edemi da ritenzione.

Frangula alnus (Frangola)

Famiglia

Rhamnaceae

Parti utilizzate

Corteccia

Caratteristiche

La Frangula alnus, è in grado di esercitare un’azione dolcemente lassativa, coleretica e colagoga.

Di conseguenza, la Frangola è indicata nelle stipsi abituali, nell’insufficienza biliare e nell’obesità.

A differenza di altre droghe antrachinoniche, la Frangula alnus, può essere usata anche in gravidanza e in presenza di emorroidi.

Cassia angustifolia (Senna)

Famiglia

Papilionaceae

Parti utilizzate

Foglie

Caratteristiche

La Cassia angustifolia, chiamata Senna di Tinnevelly, è originaria dell’India, ed attualmente è ampiamente coltivata in India e Pakistan.

I principi attivi contenuti in questa pianta, sono glucosidi antrachinonici, flavonoidi e un olio essenziale.

L’azione principale della Senna, è quella di favorire una regolare funzione intestinale, in caso di intestino pigro.

Betula pubescens (Betulla pubescente)

Famiglia

Betulaceae

Parti utilizzate

Gemme, amenti e radici

Caratteristiche

La Betulla pubescente, contiene principi attivi in grado di:

stimolare l’attività macrofagica;

accelerare i processi catabolici dell’urea, acido urico e colesterolo;

esercitare una funzione antitossica sul fegato.

Di conseguenza, il macerato di questa pianta può essere impiegato come rimedio nel trattamento della ipercolesterolemia, iperuricemia, iperazotemia e cellulite.

Modalità di somministrazione

Modalità di somministrazione:
Per migliorare l’azione fisiologica dell’integratore, consigliamo di assumere dopo aver diluito in una piccola quantità di acqua, bevendo a piccoli sorsi, trattenendo in bocca (sotto la lingua) per qualche secondo.
La mucosa della faccia inferiore della lingua, infatti, dà luogo ad un notevole assorbimento, a differenza della mucosa superiore, facilitato, anche, dall’azione del pH salivare in grado di ionizzare i principi dissolti.
La modalità di assorbimento sublinguale, oltre ad evitare il primo passaggio epatico (e l’alterazione dei principi vegetali che ne consegue), permette una più rapida distribuzione dei principi attivi vegetali nell’intero organismo, dal momento che il sangue venoso che refluisce dalla cavità orale in generale sbocca nella vena cava superiore e si avvia direttamente verso il cuore da dove viene subito diffuso nell’intero torrente circolatorio.