Flaconi da 50 ml e da 100 ml
Per favorire la fisiologica funzionalità e il naturale trofismo delle vene emorroidali.
SOLUZIONI IDROALCOLICHE:
Altea (radice)
Cipresso (galbule)
Ippocastano (frutti e giovani getti)
SOLUZIONI GLICEROALCOLICHE:
Castanea vesca (gemme)
FITO EMOR
Per favorire la fisiologica funzionalità e il naturale trofismo delle vene emorroidali
Soluzioni idroalcoliche di:
Althaea officinalis (radice)
Cupressus sempervirens (galbuli)
Aesculus ippocastanum (frutti e giovani getti)
e di soluzione gliceralcolica di:
Castanea vesca (gemme)
Secondo la tradizione erboristica, FITO EMOR ha un’azione:
Antiemorroidaria
Decongestionante dei plessi venosi rettali
Indicazioni salutistiche:
Disturbi emorroidari in fase acuta
Emorroidi infiammate
Indicazioni per l’assunzione: da 20 a 50 gocce 3 volte al dì.
Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute.
Althaea officinalis (Altea) | |
Famiglia |
Malvaceae |
Parti utilizzate |
Radice |
Caratteristiche |
L’Altea, è una pianta perenne, diffusa in Europa e nell’Asia occidentale. Essa, è ricca di mucillagini (la radice ne contiene dal 25% al 35%, maggiormente in autunno), dalla cui idrolisi si liberano l’acido Glucuronico e Galatturonico, il Ramnosio, l’Arabinosio e degli esosi (il Galattosio e il Glucosio). Quantità minori di mucillagini sono presenti, sia nelle foglie (10%), che nei fiori(5%). La radice di Althaea officinalis, contiene anche Pectina (11%), Asparagina (2%), Betaina (4%), Lecitina, fitosteroli, enzimi, zuccheri (5-10%), amido (30-38%), tannini (2%), minerali ricchi di fosfati (6-7%) ed un’essenza volatile. Le mucillagini contenute nelle radici di Altea, appartengono al gruppo delle piante contenenti polisaccaridi eterogenei, sostanze che in acqua producono soluzioni colloidali, viscose e non adesive. Le sostanze mucillaginose, sono molto diffuse in natura e si trovano in varie piante (nei semi di Linum u., nella Malva, nei fiori di Tilia platiphylla e nel succo fresco di Aloe Vera). La loro azione basilare, rimane sempre la medesima, pur variando di pianta in pianta, o per la quantità, o per la parte dove è contenuta, o per il modo d’uso. In generale, si può dire che la proprietà fondamentale delle mucillagini è quella di gonfiarsi, richiamando acqua. Le mucillagini, sono particolarmente indicate nel trattamento delle infiammazioni acute delle mucose, soprattutto dell’apparato digerente e delle vie respiratorie, in quanto lubrificano, in un certo senso, le mucose stesse, attenuando la sensibilità delle terminazioni nervose sensitive e facendo diminuire il senso di bruciore e di congestione locale. Nell’apparato respiratorio, le proprietà emollienti della pianta sono legate alla capacità di diminuire, soprattutto, la tensione sulle mucose infiammate, attenuando, anche in questo caso, la sensibilità delle terminazioni nervose, decongestionando e sfiammando l’epitelio bronchiale, riducendo cosi la secrezione catarrale. L’Altea, si presenta con particolare interesse anche per quanto concerne le relazioni energetico-costituizionali, infatti è una pianta dal sapore dolciastro e rinfrescante, che può essere definita come il “refrigerante degli epiteli”, sia interni che esterni. Tratta infatti, l’elemento metallo e la loggia energetica del Polmone/Grosso Intestino quando siano invasi dal calore e dalla secchezza. Tale collegamento energetico, che ci consente la Medicina Tradizionale Cinese, ci rende ragione delle molteplici indicazioni della pianta e della sua versalità, sul versante infiammatorio. |
Cupressus sempervirens (Cipresso) | |
Famiglia |
Cupressaceae |
Parti utilizzate |
Galbuli |
Caratteristiche |
Il Cipresso, esercita un’azione vasocostrittrice, astringente, protettiva sui capillari, antispasmodica, riepitelizzante, cicatrizzante e antisettica. Di conseguenza, il Cupressus sempervirens viene impiegato come valido rimedio per il trattamento delle infiammazioni emorroidali, nelle turbe circolatorie venose (come varici, flebiti e ulcere varicose), nella pesantezza delle gambe e nei disturbi della menopausa. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il Cipresso attiva la circolazione del sangue, eliminando il ristagno. Il frutto di questa pianta, calma lo Shen, elimina il vento e rinfresca il sangue. |
Aesculus ippocastanum (Ippocastano) | |
Famiglia |
Ippocastanaceae |
Parti utilizzate |
Frutti e giovani getti |
Caratteristiche |
L’Aesclulus ippocastanum, viene utilizzato come astringente per diarree ed emorroidi. Esso, è un rimedio di particolare interesse per le sue proprietà flebotoniche generali, vasocostrittrici, vasoprotettive e venotrope, dovute alla presenza di Escluloside e dei suoi derivati. L’Ippocastano, è un rimedio che trova, persino, utilizzo nelle congestioni venose, associate ad una sindrome di ipercoagulazione e dislipidemia, con presenza, già all’origine, di turbe dismetaboliche ed ipereattività reazionale del SRE (Sistema Reticolo Endoteliale). Oltre ai flavonoidi, Allantoina e tannini, alle azioni sopra riportate concorrono principalmente, i triterpeni (Escina, Criptoescina e Argirescina) i quali manifestano azione antiflogistica e antiedematosa, tanto a livello dei grandi vasi, come del microcircolo. Questa proprietà, si esplica, soprattutto, all’inizio della fase infiammatoria, nella quale l’Escina interferisce con gli enzimi lisosomiali, correlatamente ad un aumento di ACTH e alla produzione di prostaglandina a livello delle tonache vascolari. Costituzionalmente, l’Aesculus hippocastanum, è il “drenante” venoso ideale per i soggetti astenici, lenti e sedentari. |
Castanea vesca (Castagno) | |
Famiglia |
Fagceae |
Parti utilizzate |
Gemme |
Caratteristiche |
Per il suo specifico tropismo sui vasi linfatici degli arti inferiori, il macerato di Castagno rappresenta un ottimo “drenante” dei tessuti, specialmente in presenza di liquidi ristagnanti. In particolare, la Castanea vesca, favorisce l’assorbimento edematoso e risolve i numerosi disturbi che vi sono legati, tra cui i fenomeni congestizi, la pesantezza agli arti inferiori e la cellulite. |
Modalità di somministrazione:
Per migliorare l’azione fisiologica dell’integratore, consigliamo di assumere dopo aver diluito in una piccola quantità di acqua, bevendo a piccoli sorsi, trattenendo in bocca (sotto la lingua) per qualche secondo.
La mucosa della faccia inferiore della lingua, infatti, dà luogo ad un notevole assorbimento, a differenza della mucosa superiore, facilitato, anche, dall’azione del pH salivare in grado di ionizzare i principi dissolti.
La modalità di assorbimento sublinguale, oltre ad evitare il primo passaggio epatico (e l’alterazione dei principi vegetali che ne consegue), permette una più rapida distribuzione dei principi attivi vegetali nell’intero organismo, dal momento che il sangue venoso che refluisce dalla cavità orale in generale sbocca nella vena cava superiore e si avvia direttamente verso il cuore da dove viene subito diffuso nell’intero torrente circolatorio.